Riscriviamoci donne
GIORNATA MONDIALE DEL RIFUGIATO 2023
Posted in BlogNewsSan Marzano di S.G.

Riappropriarsi del proprio passato per riscrivere il proprio futuro. Un percorso al femminile ma che vuole abbracciare una comunità intera.
Riscriviamoci donne: il titolo della Giornata Mondiale del Rifugiato organizzata dal SAI di San Marzano di S.G. e dal comune.
Titolo preso in prestito da uno dei tanti laboratori di cui gli ospiti del SAI sono protagonisti.

Gli eventi avranno inizio alle ore 19:00 con il laboratorio per bambini organizzato dal Gruppo Scout di Martina Franca 3, seguirà la presentazione del libro “Libera Libere. Pensieri e pratiche femministe su tratta, violenza, sfruttamento” insieme alle autrici del libro Irene Strazzeri, Diana Doci e Ines Rielli.
Nel frattempo nel centro storico di San Marzano di S.G. sarà possibile visitare la mostra fotografica “Donne: storie di cambiamento” di Antonio Calò, partecipare al laboratorio “Unghie e treccine”, visitare il mercatino organizzato dalla Cooperativa Raggio di sole del sud e assaggiare la cucina tipica marocchina.
Il tutto sarà accompagnato dalla musica del mondo, in filodiffusione, trasmessa da Radio Officina.

 

Dalle ore 19:00

 

    • Esposizione mostra fotografica: “Donne: storie di cambiamento”
      Scatti fotografici professionali realizzati da Antonio Calò con la collaborazione delle donne ospiti del Sai San Marzano di S.G. e della comunità marocchina del territorio.
      La mostra ha lo scopo di raccontare le storie di cambiamento delle donne che abitano il nostro territorio.
    • Laboratorio per bambini con il gruppo scout di Martina Franca
    • Presentazione e restituzione dei lavori del laboratorio “Riscriviamoci donne”
      Il laboratorio nasce dalla consapevolezza che solo ripercorrendo il proprio passato e dando un nome alle proprie emozioni è possibile riscrivere il proprio futuro e vivere al meglio l’essere donna.
    • “Il rito del tè” a cura della comunità marocchina
      Il rito del tè in Marocco, una cerimonia chiamata Atay Naa Naa, simbolo per eccellenza di ospitalità. Il popolo marocchino ha sempre fatto grande consumo di infusi di menta, largamente coltivata, invece, il tè giunse in Marocco per la prima volta durante il regno del sultano Mulay Isma’il (1645-1727) portato dagli inglesi. Soltanto dopo il 1854 però il consumo di tè divenne un’abitudine diffusa grazie all’arrivo degli inglesi nei porti marocchini e tunisini.
      Oggi il tè si sorseggia più volte durante la giornata, dopo ogni pasto e in occasione di qualunque conversazione: viene offerto nelle case, nei negozi, al mercato, ogni strada in città si riempie del profumo inebriante della menta.
      La cerimonia marocchina del tè è scandita da gesti misurati ed abili. Offrire il tè agli ospiti è segno di benvenuto e di condivisione, diventa sinonimo di amicizia, di cordialità, di tradizione.
      Normalmente è il capo famiglia che prepara il tè, di fronte agli ospiti che si lasciano così ammaliare dal profumo inebriante del tè e della menta.
    • Angolo delle “competenze”
      Le ospiti del Sai metteranno a frutto le competenze acquisite durante i corsi di formazione di Parrucchiera, Stella, e di Onicotecnica, Tania.
    • Stand sartoriale
      Restituzione dei lavori realizzati nel laboratorio di sartoria organizzato dal SAI con la Cooperativa Raggio di Sole del Sud Est.
    • “Cucina dal mondo”
      Stand etnogastronomico a cura delle ospiti del SAI e della comunità marocchina del territorio.
    • “Musica dal mondo”
      Radiofficina, una radio locale, trasmetterà in filodiffusione e online una playlist realizzata dalle ospiti del SAI e dalle donne della comunità marocchina del territorio.
    • “Ricordo della Giornata Mondiale del Rifugiato”.
      Angolo fotografico scenografico a cura di Antonio Calò.

 

Alle ore 20:00

 

    • Presentazione del libro “Libera Libere. Pensieri e pratiche femministe su tratta, violenza, sfruttamento”.
      Le autrici del libro Irene Strazzeri, Diana Doci e Ines Rielli raccontano il resoconto operativo delle pratiche innovative messe in atto da un team di operatrici che hanno dato vita dal 2000 al 2016 al progetto “Libera”, il servizio istituzionale di accoglienza contro lo sfruttamento delle donne.

Vi aspettiamo!

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